Perchè è importante internazionalizzare la ricerca italiana, in primis l’Università?

Università

Risponde Gabriele D’Uva in una lettera aperta a Giannella Channel:

“Il problema è che la ricerca universitaria in Italia è, con le dovute eccezioni, molto chiusa su se stessa. La mentalità preponderante è quella del mettersi in fila, quindi essere andato all’estero, per assurdo, diventa un MINUS, significa aver perso i contatti e i circuiti giusti, al contrario di quello che accade in tutte le eccellenze estere, dove il periodo di apprendimento all’estero vale come un MUST. In Italia il reclutamento del nuovo personale universitario, così come l’assegnazione di finanziamenti, sono attribuiti con commissioni spesso interne o comunque italiane. Invece dovremmo farci valutare da chi è oltre i confini nazionali, preferibilmente da chi non ha alcun contatto con l’Italia. Nonostante tutto devo dire che intravedo nell’Italia di oggi degli spiragli di miglioramento. Bisognerà semplicemente allargare i nostri orizzonti. A tal riguardo ho da poco creato un gruppo social di ricercatori italiani all’estero. Si tratta di una rete di ricercatori che lavorano o hanno lavorato recentemente all’estero e ci stiamo costituendo come associazione. L’idea è semplice, non inventare nulla ma semplicemente copiare dalle realtà di ricerca estera che funzionano, per migliorare la ricerca italiana. D’altronde il mondo scientifico è internazionale per definizione.”

Gabriele D’Uva

Links:
Lettera originale di D’Uva a Giannella
Gruppo Facebook Ricercatori e Scienziati Italiani all’estero

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