Si tratta di 500 chiamate dirette di studiosi di comprovato merito scientifico al fine di accrescere l’attrattività e la competitività del sistema universitario italiano a livello internazionale. Nonostante siano state fortemente criticate da una parte dell’Università stessa, riteniamo che costituiscano una misura che, pur migliorabile con correzioni al margine, potrebbe rilanciare l’Università Italiana, magari diventando un tassello stabile di una riforma organica dei meccanismi di reclutamento e non rimanere misura una tantum. Per un’analisi più approfondita, rimandiamo all’articolo di Giorgio Barba Navaretti sul Sole 24 Ore, che ben illustra gli aspetti positivi del decreto.
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